La redazione di Solo Calcio Femminile ha intervistato Danilo Billi, collaboratore in passato di “Il Messaggero”, “Il Nuovo amico”, “Lo specchio della città di Pesaro”, fotografo per “Il Messaggero” e il “Corriere Adriatico”, capo fotografo per la “Scavolini “Volley”.
Biografia
Danilo Billi è nato a Bologna l’8 ottobre 1974, dove ha vissuto fino alla scomparsa prematura del padre Antonio Billi. Ha inculcato in Danilo la passione per il Bologna Calcio, che il nostro ha sempre seguito con grande amore fino da quando, era molto piccolo e i genitori lo portavano allo stadio ad assistere alle partite. Una volta adulto, Danilo ha continuato ad amare la sua squadra con tutto se stesso e ha scritto due libri di narrativa (Tra fumogeni e amore) e (Qualcosa è cambiato) ed un libro di poesie (Anche le stelle sono sporche di catrame).
Come nasce l’idea del giornale?
“Dopo anni e anni di collaborazioni con siti specializzati nel settore e dopo aver aperto il mio blog avevo voglio di non occuparmi più della serie A, ma di seguire più da vicino le realtà della mia città, dove sono nato e cresciuto, anche se ora vivo a Pesaro, ovvero Bologna. La scelta è stata facile da prendere perché forse già la cullavo fra i miei pensieri, così dopo aver svolto le pratiche burocratiche con il Tribunale felsineo per avere l’autorizzazione, ho studiato la grafica e soprattutto ho messo in pista la squadra dei collaboratori, i migliori che si potessero calare in questo ruolo di corrispondenti per una fanzine (che non è proprio una rivista), ma una sorta di maniacale pubblicazione su un argomento di nicchia. Così siamo partiti. Ora al 7 numero ci occupiamo, sempre con cronache e interviste, non solo del Bologna FC Women calcio a 11, ma anche delle ragazze a 5 del Fossolo 76, calcio femminile di eccellenza, ed ampio raggio della serie B, e delle sue protagoniste, non manca poi il pezzo sull’inclusione sociale o su tematiche simili a noi molto care. Imprescindibile poi è anche la finestra sul settore giovanile, ora dedicato al Bologna FC Women ma che rimane aperto a tutte la società. Diciamo che come sempre sono andato contro corrente, in un momento in cui tutti prendono la strada dei siti e dei blog io ho voluto proporre ai lettori una fanzine digitale e cartacea”.
Cosa ti colpisce di più del movimento calcistico femminile?
“La dedizione delle ragazze che si cimentano in questo sport che, purtroppo, ancora è anni luce indietro al maschile, se si pensa solo al fatto che i maggiori quotidiani sportivi non prendono mai in considerazione non tanto la serie A, ma anche la nostra Nazionale, questa è una spia preoccupante che avrebbe fatto desistere tantissime persone, invece loro no, le ragazze sono testarde e hanno costruito lottando con le unghie e con i denti il loro campionato ugualmente, fregandosene dei mass media e dei giudizi sempre critici della gente, che su questo sport ancora fa ironia gratuita. Inoltre sono rimasto colpito non solo da questa loro caparbietà, ma anche dei tanti addetti ai lavori che c’erano, ci sono e ci saranno comunque”.
Viste le origini, come valuti fin qui la stagione del Bologna in Serie B?
“Il Bologna FC Women è una neopromossa e come tale, specie nella prima parte di stagione ha pagato uno scotto importante, dato dal fatto anche che ha operato tantissimi cambi, non tanto in attacco ma in tutti gli altri ruoli, portiere compreso e di conseguenza ci è voluto parecchio tempo per trovare l’amalgama giusta in campo. Le ragazze hanno perciò sempre alternato buone prestazioni ad altre dove purtroppo proprio non sono pervenute in campo, diciamo che l’apice lo hanno toccato perdendo in casa del Tavagnacco, prima del mercato di riparazione, da quel momento hanno serrato le fila e sono arrivate anche all’inizio della prima fase tre vittorie consecutive, cosa che non era mai successa dallo scorso campionato di serie C, quando però il Bologna dei record è stato sempre al primo posto vincendolo in carrozza. La differenza di categoria si è fatta sentire e tanto. Una cosa che spesso sento ripetere dalle ragazze nelle varie interviste che faccio per il mio giornale è la sottolineatura che in serie B anche il minimo errore si paga caro.