La Juventus Women si qualifica ai gironi di Women’s Champions League. Per il secondo anno consecutivo ottiene la qualificazione, dominando sul Koge nel ritorno dell’ultimo atto preliminare prima di tornare sul grande palcoscenico europeo. 2-0, grazie ai gol di Gunnarsdottir e Cantore, e ticket staccato per la competizione più importante del panorama del calcio femminile.
LA CRONACA
Ci si aspettava una partita a tinte bianconere, e le ragazze di Montemurro hanno messo in chiaro fin dai primi minuti di voler rispettare il copione. Inizio fortissimo della Juventus con una pressione schiacciante che mette spesso in difficoltà le calciatrici danesi, le quali avevano preparato la partita in questo modo per sfruttare al meglio la velocità nei contropiedi. Qui, la bravura del pacchetto difensivo bianconero si imposta grazie alla splendida prestazione del reparto e una stellare Cecilia Salvai. Il centrocampo composto da Grosso, Gunnarsdottir e Pedersen è stato di fatto un reparto a sè, con un baricentro altissimo e le mezzali (Grosso e Gunnarsdottir) chiamate a salire fino alla trequarti di campo. Al 10’ il goal è proprio dell’islandese che infila Skiba con un colpo di testa e apre le marcature. Nonostante il vantaggio bianconero l’atteggiamento delle squadre in campo non cambia e la foga bianconera continua a spaventare il Koge fino alla fine della prima frazione.
LA PERLA DI CANTORE
Bisogna aspettare 55 minuti di partita per vedere le danesi uscire un po’ dal guscio e provare a costruire qualche azione che possa impensierire la Juventus Women. La costruzione è però spesso imprecisa e le iniziative danesi impensieriscono poco la retroguardia di casa. è Cantore, al 75, a scacciare i fantasmi di un possibile (anche se improbabile) rischio, con destro secco da fuori area, potente e preciso, che lascia sul posto Skiba e regala alle bianconere la sicurezza del passaggio. Bravissime, comunque, le bianconere a gestire il risultato fino al triplice fischio.
ANALISI TATTICA DELLA JUVENTUS WOMEN
Lo schieramento delle due squadre lascia intuire quale sarà l’andazzo della partita: le bianconere con un 4-3-3 molto offensivo vogliono schiacciare nella propria area il Koge, che schiera un 5-4-1 e punta sulle ripartenze. Montemurro, già punito all’andata da una ripartenza, è consapevole dei rischi e schiera una difesa alta, portando pressione e costringendo le avversari a rinvii imprecisi. Buonissima la prestazione del centrocampo che ha dominato nei recuperi palla e nella fase di interdizione, oltre che nella gestione del pallone. Per quanto riguarda la fase offensiva la Juventus sceglie una manovra molto costruita, favorendo spesso le soluzioni laterali per crossare in mezzo e trovando pochi spazi nelle vie centrali, occupati anche dalle attaccanti danesi che scendevano a difendere dietro la linea del pallone. Il risultato appare anche troppo generoso nei confronti del Koge, il quale in entrambe le partite ha subito la superiorità bianconera.
I SINGOLI
Brillano più luminose delle altre le prestazioni di una rientrante Salvai, Gunnarsdottir e Pedersen: la prima per la precisione chirurgica nel chiudere le poche occasioni concesse; le altre due per l’intelligenza in fase di intersezione, con letture perfette e gestione del pallone da manuale. Senza nulla da togliere alle solite certezze bianconere: le incursioni di Lisa Boattin e Lenzini, le pennellate di Cernoia sono il disegno di una squadra organizzata, che è tranquilla nella creazione e sa quello che deve fare quando c’è da difendere.
TABELLINO
Juventus 2-0 Koge (20’ Gunnarsdottir, 76’ Cantore)
Juventus (4-3-3): Peyraud-Magnin; Lenzini (85’ Nilden), Salvai (63’ Gama), Sembrant, Boattin; Gunnarsdottir (78’ Rosucci), Pedersen, Grosso; Beerensteyn, Girelli(63’ Cantore), Cernoia(78’ Bonansea).
HB Koge (5-4-1): Skiba; Faerge, Svendsen (87’ Guldbjerg), Norheim, Obaze, Marcussen (75’ Kramer); Pokorny (87’ Kozlova), Jankovska, Jans (75’ Uhre), Floe (92’ Belisle); Carusa