Ai quarti di finale vanno Arsenal e Lione, la Juventus Women non riesce a sfondare in Francia ed abbandona dunque il cammino europeo. Lo 0-0 con il Lione è frutto di una partita con poche occasioni e dell’esperienza delle campionesse d’Europa che sono state in grado di annullare le trame della Juventus.
LIONE – JUVENTUS WOMEN
Nel primo tempo le occasioni sono pochissime, la partita si gioca nei 50 metri centrali del campo con le due squadre strette più attente a non concedere che a creare. Cresce lievemente l’intensità all’inizio della seconda frazione con il Lione che si rende pericoloso in un paio di occasioni, è Peyraud-Magnin a tenere il risultato bloccato esibendosi in parate, spesso anche non semplici. Ciò che stupisce maggiormente è l’atteggiamento della squadra di Montemurro, spesso troppo frettolosa nella costruzione della manovra e mai veramente aggressiva e pericolosa. Visibile la stanchezza nelle gambe di alcune calciatrici recuperate in extremis, come Beerensteyn che non è riuscita ad essere decisiva come suo solito. Si è fatta sentire, inoltre l’assenza di Sara Gunnarsdottir nell’impostazione delle trame offensive e negli inserimenti. Nonostante le difficoltà fisiche della Juventus, le protagoniste bianconere sul terreno di gioco sono rimaste pressoché le stesse per 90 minuti. Sfruttati, infatti, solo tre dei cinque cambi a disposizione di cui due effettuati nei minuti di recupero finali. Complici di questa scelta, probabilmente, anche le assenze dovute agli infortuni della panchina bianconera.
SGUARDO AL CAMPIONATO
Termina così il cammino in Champions League della Juventus Women, che ora avrà tempo ed energie per concentrarsi sulla rimonta in campionato, dove la Roma conduce a +3 dalle bianconere. Il girone di ferro ha tagliato le gambe delle bianconere che non sono riuscite a ripetere le prestazioni dello scorso anno, se non nell’avere la stessa sfortuna di pescare squadre più preparate e competitive della media.